Stefano Visintainer è nato a Trento nel 1991, e ha conseguito il diploma di pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il conservatorio F. A. Bonporti di Trento, allievo della M° Marina Cainelli. Nel 2014 ha ottenuto il master in pianoforte presso il conservatorio di Trento, partecipando al progetto Erasmus e studiando nella classe della M° Rasa Biveiniene al Conservatorio Superiore di Vigo (Spagna). Ha ottenuto primi e secondi premi in concorsi Nazionali e Internazionali tra cui Giovani pianisti di Osimo, Città di Cesenatico e Città di Bucchianico. Nel 2014 vince il primo premio al concorso pianistico internazionale Music without limits tenutosi in Lituania. Durante i suoi studi ha preso parte a numerose masterclass con docenti di chiara fama come: J. Demus, L. Zilberstein e A. Lucchesini. Attivo sia come solista che come camerista, ha svolto un’importante attività concertistica in Italia e all’estero: si è esibito in importanti festival tra cui la XXXII rassegna Musicainsieme di Pordenone, al Gohliser Schlösschen (Lipsia), Suonar crescendo (Treviso), Piano festival Vigo (Spagna) e altri. Nell’ottobre 2018 ha terminato il master di musica da camera con il massimo dei voti e la lode.
Programma “The rhetoric of the soul”:
“la retorica dell’anima”
Il dare voce all’animo umano è una conquista che l’Uomo ha da sempre seguito e osservato con ammirazione e religioso silenzio. Attraverso le loro opere, musicisti, pittori e artisti hanno dato vita nei secoli ad un vero e proprio racconto dell’animo, gettando spunti di riflessione e approfondimento interiori. Se il celebre Präludium and Allegro del viennese Fritz Kreisler vuole essere un esempio di nostalgia e calore magico in musica, la Sonata n.4 op. 23 di Beethoven si caratterizza invece per l’incisività, il rigore della forma, “macchiati” a tratti di fantasia preromantica. In Gluck invece sono la tristezza e la disperazione ad essere dominanti per l’impossibilità di Orfeo di trovare la sua Euridice. La passione, la volontà, il dubbio, l’inquietudine, la melanconia e tenerezza sono tutti stati d’animo che Schumann esprime magistralmente nella sua Sonata op. 105, composta nell’arco di una sola settimana a Düsseldorf nel settembre 1851. In Apres un Rêve sono le esperienze del sogno, della fantasia e del ricordo che colorano queste pagine. In tempo Andantino, Faurè scrive questo brano tra il 1870 e il 1877 come parte dei Trois mèlodies op. 7 per voce e pianoforte. Il programma di questa sera vuole essere un duplice viaggio: da un lato il Classicismo tedesco come punto di partenza e il Romanticismo come punto d’arrivo, dall’altro un excursus musicale della sensibilità umana, intesa quest’ultima come tavolozza di colori che i compositori hanno usato per i loro “quadri musicali”.
Fritz Kreisler
1875 - 1962
Präludium and Allegro “In the style of Pugnani”
L. van Beethoven
1770 – 1827
Sonata n. 4 in La minore op. 23
Presto, Andante scherzoso, più Allegretto, Allegro molto
C. W. Gluck
1714 - 1787
Melodie da Orfeo ed Euridice
Robert Schumann
1810 – 1856
Sonata n°1 a-moll, op. 105
Mit leidenschaftlichem Ausdruck
Allegretto
Lebhaft
Gabriel Faurè
1845 – 1924
Apres un Rêve
T. A. Vitali
1663 - 1745
Ciaccona
Il dare voce all’animo umano è una conquista che l’Uomo ha da sempre seguito e osservato con ammirazione e religioso silenzio. Attraverso le loro opere, musicisti, pittori e artisti hanno dato vita nei secoli ad un vero e proprio racconto dell’animo, gettando spunti di riflessione e approfondimento interiori. Se il celebre Präludium and Allegro del viennese Fritz Kreisler vuole essere un esempio di nostalgia e calore magico in musica, la Sonata n.4 op. 23 di Beethoven si caratterizza invece per l’incisività, il rigore della forma, “macchiati” a tratti di fantasia preromantica. In Gluck invece sono la tristezza e la disperazione ad essere dominanti per l’impossibilità di Orfeo di trovare la sua Euridice. La passione, la volontà, il dubbio, l’inquietudine, la melanconia e tenerezza sono tutti stati d’animo che Schumann esprime magistralmente nella sua Sonata op. 105, composta nell’arco di una sola settimana a Düsseldorf nel settembre 1851. In Apres un Rêve sono le esperienze del sogno, della fantasia e del ricordo che colorano queste pagine. In tempo Andantino, Faurè scrive questo brano tra il 1870 e il 1877 come parte dei Trois mèlodies op. 7 per voce e pianoforte. Il programma di questa sera vuole essere un duplice viaggio: da un lato il Classicismo tedesco come punto di partenza e il Romanticismo come punto d’arrivo, dall’altro un excursus musicale della sensibilità umana, intesa quest’ultima come tavolozza di colori che i compositori hanno usato per i loro “quadri musicali”.
Fritz Kreisler
1875 - 1962
Präludium and Allegro “In the style of Pugnani”
L. van Beethoven
1770 – 1827
Sonata n. 4 in La minore op. 23
Presto, Andante scherzoso, più Allegretto, Allegro molto
C. W. Gluck
1714 - 1787
Melodie da Orfeo ed Euridice
Robert Schumann
1810 – 1856
Sonata n°1 a-moll, op. 105
Mit leidenschaftlichem Ausdruck
Allegretto
Lebhaft
Gabriel Faurè
1845 – 1924
Apres un Rêve
T. A. Vitali
1663 - 1745
Ciaccona